lunedì 21 dicembre 2009


La neve e' caduta, un anno e' passato, non lo vedi e non lo senti piu' ma ancora lo pensi, ogni giorno.
Hai razionalizzato i perche' ed era l'unica possibilita' per andare avanti; ma sei impantanato, da quel 20 ottobre 2008 sei impatanato o forse da molto prima, da quella primavera del 2002, quando i vostri sguardi si sono incrociati per la prima volta.
E' stato la tua prima vera relazione, ti ha fatto scoprire il significato di parole che prima di lui nemmeno pronunciavi come Amore e Famiglia.
Hai scoperto la tua parte tenera e vulnerabile, ma non volevi la vedesse, l'omo ha da esse omo! E non e' vero! Sta stronzata non l'hai mai pensata, siamo cio' che siamo, eppure ti sei comportato come il peggiore degli stereotipi.
Hai dato il peggio di te per immaturita' e l'hai perduto una volta e poi un'altra ancora.
Lui ha perso la tua fiducia e ci siamo persi entrambi.
Adesso sono una persona migliore,grazie a te, alla vita e a me.
Rido, davvero, piu' che posso.
Non giudico, non lo faro' piu', mai, non ha senso.
Amo, ogni giorno.
Ma c'e' silenzio e ricordi e dolore.
Cosa c'e' ancora da dire? Tutte le parole, anche quella Fine, sono gia' state dette.
Ma allora perche'? Perche' questo pantano?
La risposta non cell'ho.
Come non ho piu' la capacita' d'immaginare la mia vita accanto ad un altro uomo, o forse sbaglio?
Mi sto solo piangendo addosso?
Quale e' la differenza tra sofferenza e vittimismo, e' il tempo che scorre a definirla? Certo.
Ma e' anche vero che una Stella con il cuore spezzato, non puo' piu' brillare.

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

Buon Natale Silvia e Carla,
Grazie.

HUG

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