venerdì 22 gennaio 2010

IL TEMPO CHE VORREI di Fabio Volo


"Non ti do nessuna colpa, Lorenzo, tu sei cosi. Sono io che ho sbagliato. Lo so, ho pensato che con me avresti anche potuto imparare ad amare. Invece tu non sei ancora capace se non per brevi istanti. Tu ti adatti, questa e' la tua massima espressione d'amore. Perche' pensi solo ai tuoi gesti, ti concentri su quello che fai, su quello a cui rinunci. E pensi che tutto cio' sia la prova del tuo amore. Tu le rinunce degli altri nemmeno le vedi. Credi che sia facile stare con te? Tu pensi di si, perche' non disturbi, non chiedi aiuto, non ti arrabbi mai, non litighi. Invece sappi che starti accanto e' faticoso. Non sai quanti pensieri, quante attese, quante delusioni, quante lacrime e pianti. Tutti in silenzio. Non ti ho mai detto niente per non farti del male e perche' conoscendoti una persona impara a non dirti nulla, perche' sa gia' la tua risposta: "Se e' faticoso stare con me, perche non vai via?". Tu hai schiacciato tutte le emozioni. Per questo non ti arrabbi, non perche' sei equilibrato, ma semplicemente perche' hai represso le emozioni: via l'amore, via la rabbia, tutto viene nascosto...
... Sei cosi preso da te stesso che nemmeno ti accorgi di tutto quello che una persona fa per stare con te. Guarda adesso, per esempio: me ne sto andando, ti sto lasciando e questa volta per sempre e tu non dici nulla come se la cosa non ti toccasse minimamente. Dimmi che sono un'egoista, una stronza che ti lascia invece di rimanere e accettarti come sei. Grida, incazzati, fai qualcosa, invece di stare li impalato...".
Era ferma sulla porta di casa con gli occhi lucidi. Mi stava implorando di non farla andare via. Questo mi stava chiedendo. Io sono riuscito solamente a dire:
"Cosa vuoi che ti dica? Hai ragione e ti capisco".
Mi ha guardato con un'espressione di delusione e ha sibilato: "Vaffanculo".
E se ne e' andata.

"Nei libri le parole di altri risuonano come un eco dentro di noi, perche' c'erano gia'.
E' la conoscenza di cui parlava Platone, quella che gia' ci appartiene, che e' dentro di noi."

"Perche' quando non ami dopo un po' le donne con le quali esci ti fanno la predica e ti regalano le loro sentenze: "... Sei un uomo spaventato, non vuoi lasciarti andare, hai paura... Non sei libero, pensi di esserlo e invece sei schiavo della tua liberta'... Che poi non e' vera liberta' perche', se non ti lasci andare veramente, che liberta' e'? E poi ti riduci solo a scoparti tutte quelle che vuoi, ma alla fine non ti lasciano niente ed e' un altro modo di scappare... ".

Almeno una volta, pero' mi piacerebbe dire quello che penso davvero: "Non ti e' mai passato per la testa, invece di venire qui a sputare sentenze, che magari ti sei semplicemente fatta dei gran viaggi in base a quello che provi, e puo' essere che per me tu non fai la differenza, che per me non sei importante? Non c'hai mai pensato?".
Ma io non vado in giro a sparare sentenze. Mi prendo quello che le persone mi danno, e se non mi danno niente vuol dire che non sono importanti, significa che il rapporto e' rimasto in superficie.
Solo con lei e' stato diverso, importante e profondo. Ma lei se n'e' andata. E io, adesso, sto male. In questo momento sono come una casa in rovina, a pezzi, una casa da sistemare. Per ora lei abita ancora dentro di me, ma appena i lavori saranno terminati forse sara' costretta ad andarsene.
O a tornare.

Nessun commento:

Posta un commento